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Amare a vista

Mi chiamo Luisa e sono la moglie di Alberto, un padre fantastico, sempre attento alla famiglia, si farebbe in quattro per me e per nostro figlio Simone, spesso lo porta al parco a giocare, non fanno mai lo stesso gioco, vuole insegnargli e mostrargli il più possibile per dargli modo di apprezzare tutto, ma soprattutto di apprezzare lo stare insieme ed il verde che lo circonda; Simone adora andare al parco con il padre, ma ultimamente torna sempre con il broncio, pensavo fosse perché sta crescendo e che queste cose da “padre/figlio” non siano più interessanti, ma invece era tutto il contrario, mi ha detto che stavano diventando noiose perché Alberto lo faceva vincere sempre.

La cosa mi sembrò strana, anche se spesso i bambini si lasciano vincere, Alberto è sempre stato severo ma giusto in questa cosa, non vuole illudere il bambino di poterla avere sempre vinta, così ho chiesto a mio marito come mai avesse cambiato idea ma lui ha negato tutto, dice che è Simone che è diventato molto bravo. La questione per me non era risolta, il mio istinto di madre e donna diceva che qualcosa non andava, ho cominciato a notarli anche quando a casa la sera facevano i compiti o leggevano un fumetto, Simone ha imparato a leggere da poco ed ultimamente Alberto faceva leggere sempre lui, pensavo fosse per farlo migliorare nella lettura ma anche qui qualcosa non andava.

L’altra mattina mentre andavamo a prendere Simone a scuola a momenti non metteva sotto un pedone sulle strisce, andavamo piano e si vedeva benissimo che voleva attraversare, ho pensato che fosse distratto mentre guidava o che stessa guardando dall’altra parte, ma mi è venuto spontaneo dirgli ad alta voce: “ma è possibile che non lo hai visto?” Rimasi a pensare su questa cosa, lui farfugliò in modo vago, ma io cominciai a capire tante cose.

Ormai porto gli occhiali da molto tempo, sono astigmatica ed ogni due anni circa mi cala un po’ la vista, una cosa del tutto normale, ma il cambiamento è talmente graduale che spesso mi ci abituo, se non facessi controlli regolari rischierei di accorgermene troppo tardi, ero certa che anche Alberto aveva qualcosa che non andava agli occhi, si sarebbe spiegato tutto, ma non capivo perché non voleva dirmelo, così gli ho parlato e nel dubbio l’ho convinto a fare una visita.

Andiamo nel mio Centro Ottico di fiducia e gli fanno un controllo della vista: avevo ragione! Mio marito aveva perso un grado all’occhio destro e due al sinistro, ecco perché non vedeva bene la palla arrivare quando giocavano al parco o non riusciva a leggere bene con Simone, ed ecco perché a momenti non metteva sotto un pedone l’altra mattina. Dobbiamo assolutamente farci un paio di occhiali.

Dopo pochi giorni gli occhiali sono pronti e li andiamo a ritirare, Alberto è entusiasta, si guarda allo specchio in continuazione affascinato da come gli sta bene la montatura scelta, le vecchie attività quotidiane che faceva con Simone hanno ripreso quella energia che si stava spegnendo e tutto ed è tornato nella norma, sinceramente sto anche più tranquilla quando è alla guida.

Ieri Simone ci ha detto che quest’anno per natale vorrebbe una consolle, diventa grande ed il mondo del Gaming comincia a prenderlo di più, a quel punto Alberto gli risponde: “Quest’anno sei stato bravissimo, avrai la tua consolle ma prima dobbiamo fare una visita agli occhi, non vorrei che troppo tempo davanti allo schermo ti faccia male” Ovviamente Simone avrebbe accettato anche di farsi torturare per avere la consolle, esulta e corri via felice in camera a giocare con i suoi pupazzi:

“Hey bel fusto… e tu cosa vuoi per Natale? Simone non è l’unico ad essersi comportato bene quest’anno” mi rivolgo a mio marito per fargli capire che anche lui si merita qualcosa per tutto quello che fa tutti i giorni per noi: “Hai già fatto più di quello che potevo desiderare cara, il calare della vista mi aveva tolto gradualmente la bellezza delle cose che mi circondano, ora posso ammirare il parco, mio figlio che si diverte, e soprattutto riesco a vederti nell’anima, attraverso quegli occhi riesco a vedere bene quanto tieni a me, non posso desiderare altro”.

Amare qualcuno significa anche questo, preoccuparsi dell’altro è uno dei gesti d’amore più nobili, dopo quella frase non sono riuscita ad immaginare nulla di più bello per quel natale, ovviamente la Consolle Simone l’ha ricevuta, ed ora sia lui che il padre ci passano parecchio tempo insieme, questo è il mio regalo, vederli felici. Non serve nulla quando si ha la possibilità di vedere certe cose, se ami veramente qualcuno e tieni a lui, non scegliere il solito regalo inutile, per Natale regalagli un occhiale…

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Ottica Menichelli

Una bellissima storia italiana: Persol

Persol è il simbolo di una bellissima storia italiana che inizia nel 1917 a Torino, quando l’ottico e fotografo Giuseppe Ratti crea i Protector, occhiali tecnicamente all’avanguardia progettati per rispondere alle esigenze di comfort, protezione e visione ottimale di aviatori e piloti sportivi. I nuovi occhiali sono adottati da diverse aviazioni nel mondo e indossati da poeti, aviatori, campioni di automobilismo e motociclismo dell’epoca, tra cui Gabriele D’Annunzio, Juan Manuel Fangio, Francesco De Pinedo nella celebre trasvolata dall’Europa alle Americhe.

Il marchio Persol, acronimo di “per il sole”, assume fin dall’inizio un’identità ben precisa che manterrà inalterata nel tempo:

vocazione all’eccellenza e alla qualità assolute, maestria artigianale e cura del dettaglio, innovazione tecnologica e stilistica.

Nei suoi 100 anni di storia Persol ha creato molti modelli di successo. Alcuni di essi, grazie al design originale e inconfondibile, sono diventati icone senza tempo: capaci di coinvolgere in tutto il mondo un pubblico vastissimo e trasversale di appassionati conservando uno stile attuale e un fascino irresistibile in epoche diverse.

Gli occhiali Persol si riconoscono per il design elegante e raffinato, la selezione accurata dei materiali, la qualità ottica delle lenti, la vestibilità e il comfort. Numerose sono le innovazioni progettate nei laboratori torinesi. Il Meflecto, nato alla fine degli anni ’30, è il primo sistema al mondo di aste flessibili che permette alla montatura di adattarsi alla fisionomia di ogni volto. Victor Flex è il ponte flessibile a tre intagli che aumenta la curvatura e l’aderenza al viso.

La Freccia è l’esclusivo attacco a cerniera che ha come fregio decorativo una freccia sull’asta ispirata alla spada degli antichi guerrieri. Straordinario connubio di eleganza e funzionalità, rende ogni paio di occhiali Persol immediatamente riconoscibile in tutto il mondo.

Il modello 649, la prima vera icona del marchio, viene creato nel 1957 per i tranvieri di Torino che avevano bisogno di un occhiale ampio per proteggersi dall’aria e dalla polvere. Dalle origini funzionali al grande pubblico il passo è breve. Il 649 diventa uno degli occhiali più ricercati fino ad essere consacrato a leggenda nel 1961 quando Marcello Mastroianni lo indossa nel film Divorzio all’italiana.

Negli anni ’60 inizia il profondo legame tra Persol e il cinema, che dura ancora oggi. Gli occhiali del marchio sono protagonisti di alcune fra le pellicole più rappresentative della cinematografia italiana e vengono scelti da grandi attori e registi che li indossano sul set e nella vita privata. Questo rapporto esclusivo si traduce negli anni in prestigiose collaborazioni con la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il Festival Internazionale del cinema di San Sebastián, i Nastri d’Argento di Taormina e molte altre.

Negli anni ’80 Persol prosegue nella sua vocazione di ricerca e sviluppo tecnologico realizzando occhiali sempre più innovativi. La partecipazione a spedizioni alpinistiche, corse automobilistiche nel deserto come la Parigi-Dakar e altri eventi in condizioni ambientali estreme permettono di verificare le performance di lenti e occhiali e sperimentare l’utilizzo di nuovi materiali.

Persol viene acquisito da Luxottica nel 1995 e trova nel Gruppo una perfetta identità di valori: la ricerca continua dell’eccellenza, la qualità assoluta di prodotti e processi, la spinta verso l’innovazione, la riconoscibilità internazionale e il forte legame con il territorio. Luxottica investe e valorizza questo straordinario patrimonio, trasformando Persol in uno dei marchi più importanti nel panorama dell’occhialeria mondiale nel rispetto delle sue radici: continuerà, infatti, a produrre gli occhiali Persol nella storica fabbrica di Lauriano (vicino a Torino) dove sono tuttora realizzati con la stessa attenzione e cura di sempre.

Ogni paio di occhiali Persol è un piccolo capolavoro di ingegno e manualità. Ancora oggi il processo produttivo è caratterizzato da più di trenta fasi in cui ricercatezza dei materiali, raffinata sapienza artigianale e cura maniacale del dettaglio si combinano perfettamente con le tecnologie più all’avanguardia.

Oggi più che mai quella di Persol è una storia in continua evoluzione: si chiude un centenario di grandi successi. Si apre un nuovo secolo da costruire con la stessa passione per la qualità e l’eccellenza, l’inesauribile capacità di guardare al futuro e reinventarsi restando fedele alla propria identità.

Fonte: www.luxottica.com

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RAY-BAN: LA STORIA DEL MARCHIO DI OCCHIALI PIÙ VENDUTO AL MONDO

Nel corso dei suoi settantacinque anni di storia, Ray-Ban ha veicolato una profonda rivoluzione nel mondo della musica e dell’arte, favorendo l’ascesa della cosiddetta celebrity culture e dando alle star del rock e del cinema il potere di influenzare la moda. Da James Dean a Audrey Hepburn, fino a Michael Jackson, Ray-Ban si è rivelato un accessorio indispensabile per le icone culturali che non vogliono semplicemente essere viste, ma vogliono essere notate. Ray-Ban ha lasciato un segno indelebile nella storia della cultura.

Anni ‘30: Le origini nell’aviazione

Mentre i nuovi aeroplani volano sempre più in alto e su rotte sempre più distanti, molti piloti della US Air Force, abbagliati dalla luce solare, accusano frequenti mal di testa e un senso di vertigini. Per ovviare al problema, viene introdotta una nuova tipologia di occhiali con lenti verdi in grado di eliminare i riflessi senza oscurare la vista. Nasce così il marchio Ray-Ban. La vendita dei nuovi occhiali antiriflesso viene estesa al pubblico a partire dal 1937. Il modello originale prevede una montatura in plastica dalla classica forma oggi universalmente nota come Aviator. L’anno successivo, dopo un accurato restyling, gli occhiali da sole acquistano una montatura in metallo e il marchio è ribattezzato Ray-Ban Aviator. Ben presto, la popolarità di Ray-Ban si diffonde dalla ristretta cerchia dei piloti a tutti gli amanti della vita all’aria aperta. Nel 1938, Ray-Ban lancia il modello Shooter disponibile con lenti verdi o giallo chiaro Kalichrome, ideali in condizioni di foschia grazie alla capacità di mettere a fuoco i dettagli e di minimizzare l’effetto della nebbia filtrando la luce blu. Il cerchio centrale “portasigaretta”, pensato per consentire al tiratore di avere le mani libere, è l’elemento distintivo di questo occhiale-icona. L’anno seguente, Ray-Ban espande ulteriormente il proprio catalogo – e il portafoglio clienti – con il lancio di Ray-Ban Outdoorsman. Inizialmente chiamato “Skeet Glass” e creato per categorie specifiche come gli appassionati di caccia, tiro e pesca, questo occhiale si distingue per la barra frontale e i terminali delle aste, che negli anni sono stati rivestiti con diversi materiali, quali madreperla e pelle di vitello.

Anni ‘40: Non solo aviazione

La Seconda Guerra Mondiale vede i piloti dell’aeronautica militare americana affidarsi nuovamente a Ray-Ban. L’attività di ricerca e sviluppo conduce a interessanti novità – prima fra tutte le lenti a specchio sfumate, caratterizzate da uno speciale rivestimento sulla sezione superiore per ottimizzare la protezione, mentre la sezione inferiore viene lasciata “naturale” per assicurare una visione più chiara della plancia dell’aereo. Pur essendo progettati a scopo militare, i prodotti e le innovazioni Ray-Ban piacciono anche alla gente comune, che vuole sperimentare gli stessi strumenti ad alte prestazioni in dotazione ai professionisti. L’influenza militare sulla moda è ormai indiscutibile: le t-shirt regolamentari dell’Esercito e della Marina Militare sono un caposaldo dello stile negli anni ‘40 e i civili, nel tentativo di imitare i piloti, sfoggiano occhiali cool e attuali. Ray-Ban ha compiuto il grande balzo dalla pura funzione bellica all’estetica della cultura pop – senza comunque sacrificare la tradizionale efficacia legata al marchio.

Anni ‘50: Il glam di Hollywood

Nell’immediato dopoguerra, Hollywood inizia a esercitare un’influenza sempre più decisiva sulle scelte del pubblico in fatto di abbigliamento in senso lato. Il 1952 è l’anno del modello Ray-Ban Wayfarer che, dopo essere stato indossato da vere e proprie leggende del grande schermo come Jeans Dean in Gioventù bruciata (1955) e Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany (1961), diviene uno degli accessori più inconfondibili nella storia della moda. Nel frattempo, Ray-Ban non cessa di rinnovarsi. Introdotti nel 1953, gli occhiali Ray-Ban Signet spiccano per l’appariscente montatura in oro o argento con bande orizzontali in corrispondenza del ponte, dei musetti e delle aste. Il Ray-Ban Signet originale è stato oggetto di numerose riedizioni, inclusa la recente Ray-Ban Johnny Marr’s Limited Edition, presentata nel 2011 e personalizzata dal chitarrista della leggendaria band indie rock britannica The Smiths. Fra le altre innovazioni degli anni ‘50 spiccano la lente grigia G-15 (1953) – un’opzione grigia neutra in grado di offrire una visione realistica dei colori e una protezione eccezionalmente comoda anche in presenza di riflessi abbaglianti – e una quarta montatura in metallo, Ray-Ban Caravan (1957), una versione più squadrata dei Ray-Ban Aviator resa celebre negli anni a venire dall’interpretazione di Robert De Niro in Taxi Driver (1976). Nel 1958 viene inaugurata la prima gamma espressamente dedicata alle donne, con montature di diversi colori ed elaborati arabeschi al passo con lo stile dell’epoca.

Anni ‘60: Rivoluzione e cambiamento

Accogliendo lo zeitgeist di cambiamento e rivoluzione che permea gli anni ‘60, Ray-Ban si adegua all’evolvere dei tempi. Dai circa trenta modelli prodotti all’inizio del decennio, il catalogo raggiunge i cinquanta nel 1969, contemplando proposte per uomo, donna e bambino. Ray-Ban ha ormai conquistato la leadership del settore eyewear internazionale, nonché una solida reputazione per lo stile e qualità sia degli occhiali che delle custodie in pelle e vinile, realizzate ad hoc per riporre e proteggere le montature. Se Ray-Ban continua a creare nuovi stili, i divi di Hollywood continuano a indossarli. I Ray-Ban Olympian I e II, introdotti nel 1965, vengono indossati da Peter Fonda in Easy Rider, nel 1969. Le montature presentano un ponte in metallo dalla curvatura sinuosa e lenti rettangolari arrotondate agli angoli – una linea che reinterpreta un grande classico con un’allure più lussuosa ed elegante. Gli occhiali da sole Ray-Ban Balorama esordiscono invece nel 1968, e si impongono all’attenzione degli spettatori nel 1971 grazie a Clint Eastwood in Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo. Sul fronte musicale, Bob Dylan appare raramente in pubblico senza i suoi Ray-Ban Wayfarer, puntando sulle lenti scure per accentuare il suo fascino enigmatico e anticonformista. Fra gli altri illustri debuttanti degli anni ‘60, si ricordano Ray-Ban Meteor, spigolosi e mascolini, e il modello a gatto Ray-Ban Laramie.

Anni ‘70: Il debutto nello sport

Negli anni ‘70, la disco regna sovrana. E discoteca significa abbigliamento appariscente e, spesso, occhiali da sole cool anche al chiuso. Ormai il mercato dell’eyewear si è fatto più sofisticato e ha intrapreso due direzioni distinte: esigenze sportive e accessorio fashion. Adeguandosi al trend, Ray-Ban lancia due modelli, Ray-Ban Vagabond e Ray-Ban Stateside, entrambi con montatura in plastica e disponibili con due tipologie di lenti: le lenti a specchio G-31 e le lenti standard G-15. Riproposto nel 2010, Ray-Ban Vagabond è stato aggiornato con l’aggiunta di lenti leggermente a goccia, che conferiscono al modello un look retrò di grande tendenza. Gli anni ‘70 sono il banco di prova di ulteriori innovazioni tecniche, che portano all’espansione del portafoglio prodotti: vengono sviluppati occhiali specifici per la montagna, con lenti a specchio e protezioni laterali in pelle per deviare la luce riflessa dalla neve e proteggere gli occhi dal sole e dal vento. Inoltre, Ray-Ban amplia l’offerta dedicandosi alla produzione di occhiali da vista accanto a quelli da sole. Nel 1974, vengono introdotte le lenti fotocromatiche Ambermatic, in grado di cambiare colore a seconda delle condizioni di luce. Le Ambermatic hanno il pregio di sottolineare forme e profili anche sulla neve e di oscurare la luce più intensa, perciò si prestano particolarmente alla pratica degli sport invernali.

Anni ‘80: Tra palco e grande schermo

Nel decennio dei videogiochi arcade, di MTV e del Brat Pack, Ray-Ban è un autentico must tra i marchi in voga. Per quanto riguarda i film, il modello Ray-Ban Wayfarer guadagna il ruolo di protagonista in The Blues Brothers (1980) e Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano (1983). Con Top Gun (1986), i Ray-Ban Aviator tornano alle radici e sul volto dei piloti di caccia, facendo letteralmente impennare le vendite del modello originale Ray-Ban. Il look di Michael Jackson diventa subito un’icona quando il re del pop si presenta ai Grammy del 1984 con un paio Ray-Ban Aviator, anche se sarà poi Ray-Ban Wayfarer il modello scelto per l’epico Bad tour (1987-1989), il più seguito di tutti i tempi.

Anni ‘90: Una nuova era per Ray-Ban

Ray-Ban continua a essere il marchio preferito del cinema anche negli anni ‘90: i Ray-Ban Clubmaster sottolineano i tratti di Denzel Washington in Malcolm X (1992) e di Tim Roth ne Le Iene (1992). Nel 1997, Will Smith e Tommy Lee Jones indossano i Ray-Ban Predator in Men in Black e nel 1998 la recitazione di Johnny Depp è accompagnata da un paio di Ray-Ban Shooter in Paura e delirio a Las Vegas. È il 1999 quando il Gruppo Luxottica acquisisce la divisione montature di Bausch & Lomb, che comprende marchi come Ray-Ban, Arnette, Killer-Loop Eyewear e REVO.

Anni 2000: Cultura e comunicazione

Il 2003 è un anno cruciale per il marchio, che si espande con l’aggiunta delle linee Ray-Ban Vista per le lenti da vista e Ray-Ban Junior per i più piccoli. Ray-Ban Vista attinge al retaggio pop e alla meticolosa lavorazione artigianale del marchio per creare occhiali contemporanei intrisi dello stile e della qualità Ray-Ban. Prima collezione di occhiali da sole interamente dedicata ai bambini tra gli 8 e i 12 anni, Ray-Ban Junior punta a fornire un’efficace protezione per gli occhi senza trascurare l’estetica e la comodità delle montature. Nel 2005, Ray-Ban Junior arriva a includere anche modelli interamente in titanio, un’opzione ipoallergenica e leggera ma comunque altamente resistente. Il 2006 riporta in auge i Ray-Ban Wayfarer in un’edizione totalmente rivisitata. Il fotografo musicale Mick Rock è incaricato di creare un nuovo servizio fotografico, intitolato Ray-Ban Uncut: the Wayfarer Session, dove vere e proprie star del genere indie rock – Peaches, James Murphy degli LCD Soundsystem, Bobby Gillespie dei Primal Scream e Johnny Marr degli Smiths – reinterpretano la versione aggiornata di questa pietra miliare dell’eyewear. Nel 2007, Ray-Ban lancia la campagna NEVER HIDE, un piano di comunicazione globale dall’impronta innovativa finalizzato a sottolineare la capacità unica di Ray-Ban di mettere i propri clienti al centro dell’attenzione attraverso un approccio cool senza tempo. NEVER HIDE prende il via a Times Square (New York) attraverso un progetto interattivo: 12 grandi schermi trasmettono le immagini inviate da chiunque desideri esprimersi in maniera genuina e spontanea proprio nel cosiddetto “crocevia del mondo” indossando un paio di Ray-Ban. Le fotografie vengono pubblicate anche in una galleria dedicata sul sito Ray-Ban.com, per diffondere l’esperienza NEVER HIDE in tutto il globo e dimostrare che Ray-Ban non si limita a celebrare l’individuo, ma anche il movimento. Ray-Ban Remasters, una serie ininterrotta di collaborazioni multimediali, vede la luce nel 2008. Il primo progetto coinvolge otto esponenti del panorama musicale internazionale, fra cui i Kills, i Black Kids, i Ladyhawke, gli Ipso Facto e Paolo Nutini. A ciascun partecipante viene chiesto di registrare la cover di un brano di sua scelta lanciato tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60 – i decenni che hanno ispirato Ray-Ban Clubmaster – per poi eseguirli durante dei concerti live a New York, Pechino e Milano. Nel 2009, Ray-Ban reinterpreta i suoi modelli più amati in un’esplosione di nuovi colori con la campagna di comunicazione Never Hide Colorize. Grazie a Ray-Ban Wayfarer Colorize Kit, i fan hanno finalmente la possibilità di creare un occhiale da sole unico e personalizzato. Il kit contiene un paio di Ray-Ban Wayfarer bianchi, alcuni stencil e cinque pennarelli specifici per colorare la superficie della montatura. La recente operazione di aggiornamento di Ray-Ban Wayfarer include anche montature con disegni stampati all’interno, come la mappa della metropolitana di New York o originali motivi a fiori e a righe. La palette cromatica viene ampliata grazie alla serie Ray-Ban Rare Prints, che si ispira ai principali trend della cultura pop, del cinema e della pubblicità ed è disponibile in due temi: “Comics” e “Button Pins.” Ray-Ban riafferma la propria leadership in fatto di innovazione e tecnologia dando vita a un nuovo segmento. La collezione Ray-Ban Tech Carbon Fiber integra tutta la qualità della fibra di carbonio, robusta come pochi altri materiali ma anche estremamente leggera. La collezione è caratterizzata da aste avvolgenti formate da sette strati di fibre di carbonio, che si traducono in montature straordinariamente leggere, flessibili e a lunghissima durata nel tempo. Le lenti P3 (in policarbonato) e P3PLUS (in cristallo) garantiscono una polarizzazione eccezionale e colori più vividi e ad alta definizione. Inoltre, l’esclusivo trattamento anti-riflesso elimina i bagliori e offre una protezione a trecentosessanta gradi contro i raggi UV dannosi.

Anni 2010: Aggiornamenti, progressi e 75° anniversario

Nel 2010 i riflettori sono puntati di nuovo su Ray-Ban Aviator. Il celebre fotografo rock Kevin Cummins immortala le icone musicali di oggi e di ieri – come i Virgins, i Big Pink, i We Are Scientists e Iggy Pop – con il volto incorniciato da diversi modelli della famiglia Ray-Ban Aviator. Il 2011 vede il lancio di Ray-Ban Light Ray, una nuova collezione di occhiali da sole e da vista che va ad arricchire il segmento Tech. Le montature da vista Ray-Ban Light Ray sono realizzate con una lega di titanio ipoallergenica, durevole, flessibile e incredibilmente leggera. Inoltre, ciascun paio di Ray-Ban Light Ray da sole è provvisto di tre set di lenti intercambiabili per permettere agli utenti di personalizzare ogni giorno il look dei propri occhiali. Negli ultimi tempi, Ray-Ban ha presentato alcuni dei suoi modelli più celebri riletti in chiave moderna. Lanciati per la prima volta negli anni ‘80, i femminili Ray-Ban Cats 1000 sono stati recentemente riproposti con un design allungato e tondo in una gamma di colori audaci e brillanti, fra cui tre diverse varianti bicromatiche e lenti fumé. Anche la controparte da uomo, Ray-Ban Cats 5000 è stata rinnovata con un criterio analogo e include ora modelli bicolore viola/bianco, grigio/blu e rosa/nero. L’aggiornamento dei grandi classici Ray-Ban prosegue anche nel 2011 con la reintroduzione delle lenti nei colori in voga negli anni ‘60 – rosa, blu e verde – sui modelli Ray-Ban Round, Meteor e Laramie. L’anno successivo, Ray-Ban presenta venti nuovi colori sfumati per le lenti, incluse svariate combinazioni bicolore. Il 21 marzo 2011, migliaia di fan Ray-Ban si riuniscono in prestigiose location in tutto il mondo – Shanghai, Delhi, Istanbul, Roma, Berlino, Parigi, Barcellona, Londra, New York, Austin, Rio de Janeiro e Cancun – per celebrare un’evoluzione senza precedenti della campagna NEVER HIDE. Nell’ambito di un evento digitale di portata storica, i visitatori si esibiscono nei punti NEVER HIDE di tutto il mondo e le fotografie scattate sono trasmesse live sul sito Ray-Ban.com. In contemporanea, i fan potevano anche condividere le proprie foto con gli amici su Ray-Ban.com e sulle fan page dei principali social network, raggiungendo oltre 10 milioni di utenti su Facebook attraverso i feed dei post Ray-Ban. Nel 2011, anche i musicisti si mobilitano per Ray-Ban: Johnny Marr, chitarrista del leggendario gruppo indie rock The Smiths, sviluppa cinque diversi elementi e sfida cinque artisti rock emergenti – Au Revoir Simone, Best Coast, Carsick Cars, Mona e Tom Vek – a comporre una nuova traccia lasciandosi ispirare da questi spunti. Inoltre, Marr contribuisce alla creazione di un modello a lui ispirato, i Ray-Ban Johnny Marr’s Limited Edition: 1.500 montature Signet numerate color canna di fucile con lenti blu e l’autografo “Johnny” sul terminale dell’asta. Se da un lato lo stile e il legame con la cultura sono la chiave del successo di Ray-Ban, la tecnologia è da sempre il motore del marchio. Le radici di Ray-Ban affondano nelle soluzioni tecnologiche messe a punto per far fronte alle difficoltà dei piloti di oltre 75 anni fa e, ancora nel 2012, Ray-Ban continua ad affidarsi alla tecnologia per sviluppare i modelli del futuro. Il più recente progresso tecnologico del marchio è l’inserimento di LiteForce, un materiale (termoplastico) all’avanguardia già ampiamente sfruttato nei settori automobilistico, aerospaziale, elettronico e medico. Applicato al modello-icona Ray-Ban Aviator, LiteForce offre la stessa resistenza di una montatura tradizionale ma una flessibilità di gran lunga superiore. Resistenza e flessibilità continueranno a essere due valori imprescindibili delle collezioni Ray-Ban per i prossimi 75 anni. Nel 2012, Ray-Ban celebra il proprio patrimonio con la campagna di comunicazione “Legends”, presentando il profilo di una persona reale per ciascun decennio della storia di Ray-Ban e l’immagine della campagna che ha ispirato. Sette scatti per illustrare altrettanti decenni dal 1930 ad oggi e dimostrare che Ray-Ban è da sempre un promotore dei cambiamenti culturali, invitando coloro che condividono la filosofia del marchio a non nascondersi mai – NEVER HIDE, appunto. Ray-Ban celebrerà il 75° anniversario della fondazione pubblicando un volume in edizione limitata che raccoglie immagini rappresentative attinte al mondo della musica, del cinema, dello stile e della cultura popolare, contestualizzati da personaggi leggendari. Inoltre, la linea Ray-Ban Ambermatic 2012 Limited Edition reinterpreterà quattro modelli tradizionali Ray-Ban Aviator con le indimenticabili lenti fotocromatiche del 1978. Decennio dopo decennio, Ray-Ban ha saputo plasmare la cultura popolare. Ben lungi dall’essere un trend passeggero, gli occhiali Ray-Ban consentono a chiunque li indossi di esprimere individualità, gusto e raffinatezza. Oggi, 75 anni dopo che il primo paio di Ray-Ban Aviator ha consentito ai piloti statunitensi di raggiungere nuove quote, Ray-Ban si conferma un grande classico destinato a durare.

Fonte: www.luxottica.com